Il content marketing è un tipo di strategia che arriva direttamente al cuore dei consumatori: i grandi brand hanno scoperto la capacità dello storytelling e ne sfruttano le potenzialità per creare un dialogo intenso attraverso i social network con i loro followers. Ma quali sono i tre tipi di contenuti social ideali per una strategia efficace?

Il consumatore 2.0 è diventato, nel corso degli anni, sempre più esigente e si aspetta dalle aziende contenuti sempre nuovi ed accattivanti, che riescano a coinvolgerlo in prima persona. Per questo i brand, prima di pianificare una strategia di social media marketing, devono tenere conto dei contenuti che veicoleranno attraverso il proprio sito web e i canali social connessi: quali sono i contenuti che i consumatori si aspettano di trovare sulla rete?

Content-Marketing

Kim Larson, direttore globale di Google BrandLab, durante la Media Leadership Conference 2015 della ANA – Association of National Advertisers, ha catalogato tre macroaree alle quali appartengono i tipi di contenuti veicolati dai brand sulla rete: sono tre linee guida che suggeriscono alle imprese cosa è meglio produrre per catturare l’attenzione dei consumatori. Andiamo a vederle nel dettaglio.

1. HERO CONTENT

I “contenuti eroi” sono il tipo di contenuti che permettono di raggiungere un ampio pubblico e una forte notorietà di marca: pensiamo, ad esempio, a video o immagini che in poco tempo riescono a diventare virali sulla rete; purtroppo queste produzioni sono rare in quanto sono molto dispendiose per le aziende, sia in termini di tempo sia di costi, ma sono di importanza fondamentale in una buona strategia di content marketing e hanno un impatto straordinario sui consumatori.

2. HUB CONTENT

I “contenuti hub” sono esattamente il contrario dei “contenuti eroi”: hanno un costo di produzione davvero esiguo, e per questo sono quelli che possono essere veicolati con maggior frequenza sulla rete dai brand (ad esempio, un contenuto grafico, un aggiornamento di stato sulla pagina social o un articolo su un blog aziendale). Questi tipi di contenuti sono comunque importanti per stabilire un engagement continuativo nel tempo, per continuare a dialogare online con i propri consumatori e creare un “rumore di fondo” che mantenga sempre attiva l’azienda.

3. HOUSECLEANING CONTENT

Letteralmente i “contenuti di pulizia”, infine, sono contenuti che aiutano il brand a risolvere un problema concreto che si può manifestare nella relazione con i propri consumatori: per esempio, articoli o pubblicazioni che spiegano come funziona un determinato prodotto, o segnalano le differenze con la concorrenza, o fungono da problem-solver. Questi contenuti servono agli utenti per capire ed apprezzare maggiormente i prodotti o i servizi offerti dall’azienda.

Dopo aver letto questa classificazione, avete dei suggerimenti per ampliare la lista di contenuti?

Interessante, vero?

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