Con l’avvento di internet e delle piattaforme di video sharing come Youtube, si è aperto un mondo di possibilità per le aziende che vogliono mostrare la propria struttura o descrivere i servizi attraverso i video. Questo però non significa che qualsiasi video venga caricato possa essere appetibile e “compatibile” per la visione in rete, che oggi più che mai è sommersa di contenuti di bassa qualità (non esclusivamente a livello tecnico).

Allora come fare per produrre un buon video aziendale? 

L’alchimia non è semplice da elaborare, ma alcuni concetti di base possono aiutarci ad evitare errori che potrebbero compromettere il progetto.

Vediamoli insieme:

  1. Idea & sceneggiatura

  2. Riprese & montaggio

  3. Caricamento & diffusione

Idea & Sceneggiatura

Oggi i “documentari industriali” che possiamo vedere in televisione (“Com’è fatto”, “Mega strutture” etc) sono decisamente molto diversi rispetto a quelli prodotti qualche anno fa. Ritmi narrativi più serrati, montaggio snello e dinamico, utilizzo di grafiche in movimento per rafforzare i concetti. Il web richiede ancora più il dono della sintesi: dobbiamo riuscire a concentrare i migliori concetti, più accattivanti o distintivi per l’azienda, dentro un video che non dovrebbe durare più di 2-3 minuti.

I motivi per cui esiste un limite (non scritto) di questo tipo sono molteplici, da quelli meramente tecnici come la fluidità di streaming in filmati brevi a quelli più concettuali: sul web tutto è veloce ed immediato, così anche gli utenti vogliono informazioni rapide ed interessanti che non li trattengano troppo a lungo. La fase progettuale, quindi, assume un aspetto importantissimo: deciso cosa si vuole esprimere ed ottenere, bisogna dunque scrivere una vera e propria sceneggiatura per non rischiare di “perdersi” i concetti chiave, uscire dal seminato durante le riprese o in fase di montaggio e quindi non centrare l’obiettivo o allungare troppo la durata del video.

Riprese & montaggio

“Se l’idea è geniale, basta un telefonino”. In parte quest’affermazione potrebbe essere vera, ma non specificatamente nel caso di un video aziendale. Il telefonino o la telecamera consumer possono andare molto bene in situazioni più “amatoriali” (provate a cercare “epic fail” su youtube per intenderci) oppure, usati a dovere da un bravo videomaker, per raccontare una storia volutamente descritta in modalità “bassa risoluzione”.

Il video aziendale deve rispecchiare la professionalità e le eccellenze dell’azienda, mostrarne i lati produttivi o i servizi nel miglior modo possibile, cosa che la microscopica ottica di un telefonino raramente riesce a produrre. Il montaggio, poi, è la fase più delicata del processo: la scelta delle riprese, l’abbinamento e la sincronizzazione delle immagini con la base musicale è fondamentale per rendere un video fluente e piacevole alla vista. Evitate assolutamente di utilizzare brani coperti da diritto d’autore se non avete prima richiesto specificamente il permesso e pagato le royalties: il rischio è quello di vedersi “ammutolire” se non rimuovere il proprio video da youtube o altre piattaforme su cui si è caricato (dei professionisti non farebbero mai quest’errore).

Caricamento & diffusione

Questa è una fase che spesso viene trascurata ma che in realtà è importantissima. Oggi youtube può ospitare video in full HD (1080i), scalandoli in automatico a risoluzioni inferiori per chi ha connessioni lente o per i dispositivi mobile. Il nostro consiglio è ovviamente di sfruttare questa peculiarità e caricare video almeno a formato 720p (HD Ready).

Per fare in modo che il vostro video venga ben posizionato scegliete un titolo accattivante ed attinente al vostro settore ed utilizzate la descrizione in modo esaustivo. Le keywords sono importantissime: inserite una decina di parole chiave, attinenti al video, che possano rispecchiare come un utente cercherebbe l’argomento in questione.

Ovviamente non basta sperare che una volta caricato il video gli utenti in rete ci si tuffino a capofitto, sarà dunque necessaria una buona strategia di diffusione tramite il sito istituzionale, i canali social e magari qualche campagna pubblicitaria, per far sì che i nostri sforzi nel produrre un buon video non vengano vanificati.

Conclusioni

Questi spunti possono risultare molto utili se volete produrre “in casa” un video aziendale, ma di fatto dovreste considerare la possibilità di affidare il lavoro a professionisti del settore: i costi negli anni si sono notevolmente abbassati e potreste essere sicuri di ottenere in breve tempo il risultato voluto, lasciandovi liberi di concentrarvi maggiormente su aspetti più rilevanti del vostro business.


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Vi lasciamo con un paio di esempi di video da noi realizzati: il primo per il lancio dell’applicazione (da noi sviluppata) per iPad di un marchio dell’arredamento di design Italiano, il secondo riguarda invece un settore industriale, la produzione di circuiti stampati, che notoriamente si contraddistingue per la stucchevolezza dei video istituzionali.

Buona visione!